Il progetto FRUS –figlio e frutto in friulano – nasce su spinta di Luca Gargano, insieme ai figli di Marina Danieli, Francesco e Letizia, e Fabio Luglio, ed è dedicato ad una produzione sostenibile e naturale (in linea con la filosofia ‘Triple A‘). 

Buona parte delle vigne dell’Azienda Agricola Marina Danieli da cui le uve provengono sono nella zona collinare di Buttrio in Monte e godono di un’esposizione perfetta. Di queste vigne, sono stati selezionati alcuni appezzamenti di 50/60 anni per realizzare questo nuovo progetto che prende piede nel 2015. Le varietà inizialmente lavorate sono state Tocai Friulano, Pinot Grigio, Refosco dal Peduncolo Rosso e Tazzelenghe, attraverso vinificazioni volte alla naturale espressione della bacca e del territorio.

Visti i risultati di grande spessore, Marina e i figli continuano a credere in questo progetto, allargando la gamma e dando sempre più libertà d’espressione ai vini.

L’ Azienda Agricola Marina Danieli è nata alle fine del 1800 e tramandata da donna a donna per più di 100 anni, e ora è una delle più importanti tenute dell’area DOC Colli Orientali del Friuli. Conta 100 ettari di terreni agricoli tra vigneti, seminativi, boschi, orto e frutteti. Nel 1980 Luigi Danieli affidò la gestione dell’azienda di famiglia alla sua figlia più giovane, Marina, tramandandole le arti tradizionali della vinificazione e dell’agricoltura. Ora Letizia e Francesco sono la quinta generazione a guidare l’azienda.

I VINI

TRIPLE A

Agricoltori, artigiani, artisti: in una parola “Triple A”, una sigla che è diventata sinonimo di vini straordinari.

Triple A è una sigla che negli ultimi anni ha prepotentemente portato alla ribalta lo straordinario lavoro di alcuni dei più grandi vignaioli italiani. Una sigla facilmente riconoscibile pensata per distinguere un certo tipo di bottiglie da quella standardizzazione del gusto che rischia di appiattire molti, troppi vini. L’eccessivo utilizzo di prodotti chimici nei vigneti, l’impiego di lieviti selezionati in laboratorio e in generale un’esagerata “industrializzazione” di tutti i processi produttivi ha portato infatti a vini sempre più simili tra di loro, in ogni angolo del pianeta. I vini più emozionanti, quelli veramente grandi, sono invece il frutto di un percorso agricolo che sta scomparendo e di una vinificazione che trova nella tradizione il suo senso più profondo. Il manifesto di questi produttori va in questo senso, e i loro vini lo dimostrano.